Unire le lotte. Le giornate del 29 e 30 giugno

MASSIMO BONATO

Ruffini4Mentre le immagini degli scontri in Turchia e Brasile conquistano le prime pagine dei giornali e campeggiano nei telegiornali, le lotte sociali in Italia faticano a trovare un’informazione adeguata, che vada al di là dello scontro e della manganellata, del lacrimogeno e dell’arresto, trattati dai media nostrani con molto meno trasporto di quanto dimostrino per le vicende altrui.

Promosso dal comitato No Tav Torino e Cintura, si è concluso ieri, domenica 30 giugno, l’evento Unire le lotte, due giorni di confronto e azione tra la Val di Susa e Torino. Un’occasione per riunire “chi lotta contro le grandi opere inutili, chi contro le installazioni militari, chi per il proprio posto di lavoro, chi per la salute, chi per la casa, chi per la dignità umana di immigrati e rifugiati politici”.

Ruffini6Sabato è stata una giornata prettamente valsusina, con visita alle reti della Clarea e cena al presidio di Venaus “in un clima che a molti ha ricordato le giornate migliori del campeggio di Chiomonte”. In serata, il gruppo No Cmc di Ravenna è intervenuto illustrando le proprie attività nella critica alla multinazionale del cemento ravennate operante al cantiere di Chiomonte, e contro cui in ottobre, proprio a Ravenna, era sfilato anche il movimento No Tav valsusino e torinese.

Domenica, tutta torinese, ha radunato tanti comitati e movimenti al parco Ruffini. “Il problema degli sfratti, della militarizzazione, delle grandi opere, degli stranieri, della modalità di consumo del cibo e delle risorse, sono aspetti diversi di analoghi meccanismi che richiedono sempre di più di sostenersi a vicenda non solo con le grandi manifestazioni ma anche con il moltiplicarsi nelle stesse giornate di iniziative di lotta che aprano più fronti in contemporanea”.

Ruffini3Così hanno avuto spazio per presentarsi e informare il pubblico sulle proprie attività e le lotte in corso Antispeck Torino, Associazione Fabio News, Barocchio Squat, Centro documentazione per la Palestina Falastin, Collettivo di inchiesta e conricerca – Collettivo Mirafiori, Comitato rifugiati ex Moi, Coordinamento No Inceneritore Torino, Coordinamento No F35 (Novara), Coordinamento No Cmc (Romagna), Csa Pacì Paciana (Bergamo), Cub Torino, Fai Torino, Gruppo laboratorio artistico No Tav Venaus, Gruppo precari nidi e materne, No Muos Torino, No Tav Cirie’ Valli di Lanzo – Comitato in difesa del parco della Vauda, No Tav Torino e Cintura, Salviamo il paesaggio Torino, Si Cobas Torino e Spazi occupati zona S.Paolo – Comitato Sniariskiosa – Laboratorio Ol34.

Giornata quindi volta alla aggregazione e all’informazione, culminata nell’assemblea molto partecipata, voluta per cercare punti di incontro per unire e coordinare i diversi momenti di lotta.

Un primo problema sostanziale riguarda la concentrazione e la delocalizzazione di ogni singola lotta: se è vero che per esempio la base Muos è ubicata a Niscemi, così come il tunnel di base interessa la Val di Susa nella lotta No Tav, è vero pure che il loro carattere nazionale deve riguardare tutti indistintamente. Sostenere una lotta nel territorio dove deve essere contrastato e risolto un problema non impedisce la creazione di una rete che susciti un interesse di carattere nazionale con mobilitazioni in loco ma anche su tutto il territorio nazionale sdoganando le singole lotte come conflitti banalmente territoriali e conducendole da una dimensione particolare a una dimensione generale. Quali siano efficaci e quali meno, come possano trovare una piattaforma comune e una informazione adeguata, quali siano i pericoli della rappresentatività parlamentare per le lotte sociali sono stati alcuni, tra i più salienti, punti discussi dai partecipanti.

Intanto qualche data è stata già fissata:

5 luglio – notte bianca nel quartiere S.Paolo a Torino;

6 luglio – giornata di boicottaggio della Granarolo in solidarietà con i facchini del magazzino di Bologna licenziati;

7 luglio – iniziativa No Expo a Monza;

11 luglio – proposta di compiere azioni per commemorare Soledad nel 15° anniversario della sua scomparsa;

13 luglio – iniziativa notturna allo stabilimento No F35 di Cameri;

9-15 luglio – campeggio No Muos a Niscemi (successivi campeggi da 5 all’11 agosto e dal 3 al 9 settembre).

In uno Stato che procede allo smantellamento del welfare e dei servizi, della sanità e della scuola, l’obiettivo è quello di sentirsi e far sentire meno soli chi contrasta questo processo in atto sotto ogni profilo. Significa ampliare la sensibilità individuale verso tematiche meno sentite o distanti geograficamente, ma non meno coinvolgenti dal punto di vista umano, sociale, della salute, dell’economia, e in fin dei conti di una democrazia svenduta alla finanza. Significa cioè far fronte comune.

Fonte: http://www.tgvallesusa.it/?p=1515

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