Bloccati tutti i cantieri di CMC nel mondo: via le gru dal Porto di Molfetta

La richiesta della procura di Trani nell’ambito dell’inchiesta sul porto di Molfetta spaventa gli operai ormai senza lavoro

La redazione
Porto commerciale di Molfetta

Porto commerciale di Molfettan.c.

E’ stata definitivamente bloccata l’attività della Cmc di Ravenna. Dopo un’udienza di oltre due ore, il gip del Tribunale di Trani si è riservato la decisione sulla disposizione dell’interdizione totale dell’attività imprenditoriale. L’accusa si è riportata integralmente all’ordinanza relativa alle misure restrittive applicate il 7 ottobre in seguito alle verifiche di guardia di finanza e Corpo forestale dello Stato.

Dovrà attendere ancora la cooperativa ravennate coinvolta nell’inchiesta sul “porto fantasma” di Molfetta, conclusa a inizio ottobre con due ordinanze di custodia cautelare e 62 indagati. Tra questi il Sindaco uscente Antonio Azzollini e l’ex Dirigente Ing. Enzo Balducci.

Dunque, si allungherà la lista delle opere incompiute sparse per tutta l’Italia? Resterà per molti anni una ennesima cattedrale nel deserto?

L’accusa, intanto, ha sottolineato che Giorgio Calderoni della Cmc, già tornato in libertà dopo un brevissimo periodo ai domiciliari, non agiva nel proprio interesse e quindi la Cmc è coinvolta direttamente nel caso.

Diversa la tesi della difesa. Gli avvocati Filippo Sgubbi di Bologna ed Ermanno Cicognani di Ravenna difendono la cooperativa. Gli stessi stanno sottolineando che Calderoni si rapportava non alla cooperativa ravennate ma alla società operativa Molfetta Newport che ha sede a Ravenna, per la quale è stata chiesta la stessa misura interdittiva.

Intanto, nei giorni scorsi, si è concluso con 3 patteggiamenti, 3 condanne in abbreviato e 3 assoluzioni il processo a Ravenna per lo spostamento di una bomba della 2/a Guerra Mondiale trovata nel dragaggio del canale Candiano, nel 2010. L’ordigno fu spostato senza avvisare le autorità competenti per non rallentare i lavori. Tra i condannati – pene dai 5 ai 10 mesi – il segretario dell’Autorità portuale. La pena più alta proprio a Giorgio Calderoni.

Torniamo ai fatti recenti. Nell’ordinanza del giudice di Trani viene presa in considerazione la pesante ipotesi di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato. Al centro dell’inchiesta i lavori appaltati a un gruppo di imprese capitanate da Cmc per costruire il nuovo porto commerciale di Molfetta, irrealizzabile secondo gli inquirenti a causa della presenza di ordigni bellici nel fondale.

Sulla possibile chiusura dei cantieri è intervenuto anche il Movimento 5 stelle, accusando anche il PD di tenere “un comportamento quasi omertoso su un tema che tocca gli amici”. I grillini assicurano agli operai “la disponibilità in ogni sede, da Ravenna a Roma, per appoggiarli in qualsiasi iniziativa volessero intraprendere”.

Sarà il gip a dare la risposta tra le due istanze. In attesa delle decisioni, sono a pezzi gli operai che fino ad oggi avevano trovato lavoro nel cantiere molfettese. nei giorni scorsi, si sono registrati momenti anche molto tesi e delicati in cui questi lavoratori non sono riusciti a trattenere la loro ira nei confronti dell’attuale Amministrazione Comunale e del Tribunale di Trani. Gli interrogativi che si pongono sono: “come saremo tutelati? Che fine sarà di noi? Come sopravviveremo?”

Fonte: http://www.molfettalive.it/news/Cronaca/251774/news.aspx

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