Riteniamo importante ribadire, a pochi giorni dalla manifestazione contro la devastazione della terra di sabato 13 ottobre a Ravenna, la nostra posizione sulla questione dei simboli istituzionali.
Invitiamo chi partecipa a non portare bandiere o striscioni che raffigurino simboli di partiti o sindacati.
Perché?
La giornata del 13 ha contenuti molto forti. Chi vi partecipa ha condiviso l’appello che li spiega.
Queste sono le questioni che si vogliono affrontare in quest’occasione:
la distruzione della terra, le responsabilità di CMC in questo sistema di sfruttamento, le contraddizioni del cosiddetto “progresso”, una riflessione sulle responsabilità di ognuno di noi.
Il 13 dev’essere importante voler dare forza a questi contenuti.
Comitati, coordinamenti, singoli individui provenienti da diversi luoghi contribuiranno a questo scopo parlando delle proprie esperienze di lotta, di ciò che accade nei territori da cui provengono.
Ciò che si costruisce sabato è un momento collettivo in cui la forza sta anche nel condividere le argomentazioni della giornata in molte e variegate partecipazioni.
I simboli istituzionali tolgono visibilità e forza ai contenuti di questa giornata, perché richiamano ad altre argomentazioni.
Perché la politica istituzionale in quella giornata non dev’essere rappresentata, perché si vuole essere il forte esempio che le persone singole ed auto-organizzate fra loro siano un potenziale di cambiamento.
Perché ciascuno di noi rappresenta se stesso e non deve sentirsi senza identità perché non sventola una bandiera.
La presenza di simboli istituzionali sarà perciò intesa come una volontà di strumentalizzare la giornata per spiccare e rincorrere adesioni alle proprie organizzazioni. Sarà intesa come un voler predominare sugli altri, e non da ultimo sarà intesa come non dare importanza alla richiesta stessa.
Ci si augura che chi abbia aderito voglia non creare attriti e quindi
condivida lo spirito della giornata e le sue modalità.